Sempre più spesso si sente parlare di business coaching e di business coach senza però esattamente sapere di cosa si tratta. Ecco perché ho deciso di scrivere questo articolo al fine di fare chiarezza su un’attività che può essere sì molto utile e vantaggiosa per un imprenditore, ma anche “pericolosa” se non adoperata nel modo corretto.
Un business coach è una guida, un professionista certificato ed esperto che aiuta e/o affianca manager e liberi professionisti a raggiungere determinati risultati: di fatturato, di managerialità, di marketing, di human recruiting.
Può insegnare a fare impresa chi impresa non la fa? A mio avviso, certamente, no. Essere imprenditori oggi vuol dire testare, provare, sbagliare, innovare e processare fino al compimento dei propri obiettivi. Quando ho scelto di dar vita a “ImpresAbility”, il mio secondo libro edito da Guida editori, l’ho fatto proprio per fornire una road map basata sulla mia esperienza personale e professionale a colleghi ed aspiranti tali.
Non c’è il libretto di istruzioni per diventare manager, né si può apprendere il concetto di imprenditorialità sui libri. Ecco perché coaching e mentoring sono oggi acceleratori di impresa importanti se perseguiti da chi ha un know how di un certo tipo.
Di cosa si occupa un business coach
Un business coach, come affermato in precedenza, è un mentore, un formatore che affianca l’imprenditore verso il perseguimento dei propri obiettivi. Quali i settori in cui si andrà a lavorare? Quello della definizione di mission e vision (spesso si possiedono già ma non si comunicano nel modo corretto tanto all’interno dell’azienda quanto all’esterno della stessa), dell’implementazione delle soft skills, dell’analisi amministrativa aziendale, dell’importanza delle risorse umane con una divisione di ruoli e competenze sulla base di mansionari ed organigrammi. Da non dimenticare, il check up sul marketing oggi attività imprenditoriale imprescindibile per riuscire a fare la differenza nel proprio settore di competenza.
Quando rivolgersi ad un business coach
Chiedere aiuto, avere la necessità di avere consigli, non è prassi da considerare disdicevole per chi fa business, anzi. Spesso l’imprenditore vive la cosiddetta solitudine imprenditoriale, il non poter condividere dubbi e criticità con qualcuno che si trova nella stessa situazione di vita; molto spesso si lavora nel business e non per il business. Il secondo step, invece, è fondamentale da raggiungere per poter fare un vero e proprio salto di qualità. Se ci si accorge di essere intrappolati nella cosiddetta “ruota del criceto”, di lavorare h24 senza ottenere un beneficio economico, professionale e personale, allora è il momento di far suonare un campanello d’allarme. Il nostro tempo, infatti, è quanto di più prezioso possiamo avere e nessuno potrà restituircelo: l’equazione più tempo lavoro e più risultati ottengo non sempre funziona, anzi. Un mentore si rivela essenziale nella ridistribuzione delle proprie energie e nella scalabilità dei processi; io stesso dedico gran parte della mia agenda alla formazione e all’implementazione di tecniche e know how imprenditoriale. Non si finisce mai di imparare e solo studiando e mettendo in pratica quanto appreso da altri colleghi ed esperti di vari settori si può migliorare come manager e come persone.
Oggi rispetto a qualche anno fa non basta più essere “bravi” per emergere e fare successo nel proprio lavoro: in un mondo sempre più indifferenziato e globalizzato sono le persone a fare la differenza. Ecco perché ripartire dai valori, dal proprio perché, dalla propria unicità e circondarsi di un team che condivide questi aspetti è l’unica strada percorribile per fare impresa oggi in Italia.
Un business coach ha il compito proprio di far emergere il proprio sé in modo applicabile e raggiungibile.